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Raptech - comunità energetiche

Le comunità energetiche hanno una lunga storia nell’Europa occidentale, dove sono state lanciate come progetti energetici anti-nucleari e anti-combustibili fossili sin dagli anni ’70.

Oggi sono sempre più un baluardo chiave contro la crisi climatica, rilanciando l’economia locale e rivitalizzando le comunità.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono un modello di gestione dell’energia, che comprende gruppi di cittadini, imprese o enti locali che si uniscono per produrre, consumare e scambiare energia rinnovabile. Queste comunità sono basate sulla condivisione dei vantaggi e delle responsabilità, e mirano a promuovere la transizione verso un sistema energetico sostenibile e decentralizzato, in modo da ridurre la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali.

Le comunità energetiche rinnovabili possono essere costituite da diversi tipi di attori, tra cui privati, aziende, agricoltori e amministrazioni pubbliche locali. Inoltre, queste comunità possono essere di dimensioni diverse, a seconda delle esigenze della zona in cui sono presenti. L’energia prodotta dalle comunità energetiche rinnovabili può essere utilizzata per alimentare le abitazioni, le attività commerciali e l’illuminazione pubblica.

Sono costruite sul concetto di autoconsumo energetico locale. Sebbene non sia un concetto nuovo, ha acquisito importanza negli ultimi anni per i numerosi vantaggi che offre e perché ha ricevuto un certo status legale e giuridico sulla strada per diventare una leva chiave per accelerare la transizione verso un’energia più sostenibile.

Cosa fa una comunità energetica?

La comunità energetica è libera di impegnarsi nella produzione, distribuzione, fornitura, consumo, aggregazione e stoccaggio di energia, come l’installazione di parchi fotovoltaici o di turbine eoliche. Allo stesso tempo, tale comunità ha il diritto di offrire servizi di efficienza energetica o servizi di ricarica per veicoli elettrici nella sua località. In questo caso la comunità può ed è incoraggiata a sfruttare opportunità di produzione di energia rinnovabile che possono essere implementate più facilmente per aree più piccole che a livello nazionale.

Assieme a questo diritto all’attività, una comunità energetica ha anche l’obbligo di possedere e gestire una centrale elettrica o un impianto di produzione di energia elettrica. Tali norme assicurano il coinvolgimento della comunità nell’efficienza dei consumi energetici locali.

Regolamentazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia

L’obiettivo della Regolamentazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili è quello di creare un quadro normativo chiaro e stabile per la creazione e lo sviluppo di queste comunità. Ciò permette di aumentare la sicurezza giuridica per gli investitori, stimolare la partecipazione dei cittadini e promuovere la diffusione delle fonti di energia rinnovabile in Italia.

Grazie alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019 anche in Italia sono state introdotte le “Comunità Energetiche Rinnovabili” previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), ovvero associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi finalizzati alla produzione e all’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Questo decreto ha introdotto il concetto di “comunità energetica” e ha stabilito le regole per la creazione e il funzionamento di queste comunità.

Questa conversione in legge rappresenta un importante passo verso uno scenario energetico basato sulla generazione distribuita che certamente potrà favorire lo sviluppo di energia cosiddetta “a  chilometro zero” e di reti intelligenti o Smart Grid.

Quali sono gli elementi chiave di una comunità energetica?

  • Possono partecipare come membri le persone fisiche, le persone giuridiche, gli enti locali (compresi i comuni) o le PMI.
  • Controllo democratico e processo decisionale: la comunità energetica deve essere controllata dai membri e deve essere “autonoma”: nessun singolo membro (soprattutto una società o un istituto finanziario) può esercitare un’influenza sproporzionata sulle decisioni della comunità.
  • Partecipazione aperta e volontaria: la comunità deve essere aperta a tutti i possibili membri sulla base di criteri non discriminatori e consentire loro di ritirarsi.
  • Scopo alternativo all’ottenimento del profitto: la comunità energetica deve avere come scopo principale l’erogazione di vantaggi ambientali, economici o sociali tra i suoi membri. I membri della comunità possono ottenere un ritorno finanziario sul loro investimento.

Quali sono i vantaggi delle comunità energetiche?

Le comunità energetiche offrono numerosi vantaggi e benefici sia per i singoli partecipanti che per l’intera comunità. Questi sono un esempio di economia circolare e di sviluppo sostenibile, in quanto promuovono l’uso di fonti di energia pulita e riducono la dipendenza dalle fonti fossili. Inoltre, le comunità energetiche possono contribuire a creare posti di lavoro locali e a ridurre i costi energetici per i membri.

  • Riduzione dei costi energetici. Grazie alla condivisione di energia tra i membri della comunità, si possono ottenere prezzi più bassi rispetto all’acquisto di energia da fonti tradizionali.
  • Riduzione delle emissioni di CO2. Le comunità energetiche possono anche contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2. Utilizzando fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare o eolica, le comunità energetiche possono ridurre l’impatto ambientale della produzione di energia.
  • Maggiore sicurezza energetica. Le comunità energetiche offrono anche maggiore sicurezza energetica. Grazie alla produzione di energia all’interno della comunità e alla condivisione di energia tra i membri, si riduce la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali e dai fornitori esterni. Inoltre, in caso di blackout o interruzioni di energia, le comunità energetiche possono continuare a funzionare grazie alla loro capacità di produrre e condividere energia in modo indipendente.
  • Sviluppo di comunità locali. Le comunità energetiche rappresentano un’opportunità per lo sviluppo di comunità locali. Queste sono basate sulla partecipazione attiva dei cittadini, che si uniscono per produrre, distribuire e consumare energia. In questo modo si crea una maggiore consapevolezza e coinvolgimento dei cittadini nella gestione dell’energia, favorendo lo sviluppo di comunità locali più resilienti e sostenibili.
  • Miglioramento della qualità dell’aria. La produzione di energia da fonti rinnovabili, come il sole e il vento, non emette sostanze inquinanti nell’atmosfera, cosi le CER contribuiscono al miglioramento della qualità dell’aria. Inoltre, le comunità energetiche possono promuovere l’uso di veicoli elettrici o a idrogeno, riducendo ulteriormente le emissioni di gas nocivi per la salute
  • Promozione dell’innovazione tecnologica. La partecipazione attiva dei cittadini nella gestione dell’energia crea un ambiente favorevole all’innovazione, incoraggiando lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni per la produzione, distribuzione e consumo di energia. Le comunità energetiche possono favorire la diffusione di tecnologie già esistenti, come i pannelli solari e le turbine eoliche, rendendole più accessibili ai cittadini.

Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia: la situazione attuale e prospettive

Attualmente, in Italia ci sono alcune Comunità Energetiche Rinnovabili che stanno cercando di promuovere l’uso di energia rinnovabile. Queste comunità sono composte da persone che credono nella necessità di un cambiamento verso fonti di energia sostenibili e che vogliono fare la loro parte per contribuire a questo cambiamento. Le Comunità Energetiche Rinnovabili stanno diventando sempre più popolari in Italia.

Secondo i dati del Registro delle Comunità Energetiche Rinnovabili, aggiornati al marzo 2023, sono state costituite 120 CER in tutta Italia, principalmente nelle regioni del Nord. Le CER producono principalmente energia da fonti solari e idroelettriche, ma si stanno sviluppando anche progetti di produzione da biomasse e geotermia.

In Italia ci sono più di 3.500 Comuni che usano solo energia rinnovabile e in cui la produzione elettrica da rinnovabili supera i fabbisogni delle famiglie residenti. Inoltre, secondo uno studio del Politecnico di Milano, (Electricity Market Report) stima che entro il 2025 le energy community italiane saranno circa 40mila e coinvolgeranno circa 1,2 milioni di famiglie, 200mila uffici e 10mila PMI.

Per il prossimo futuro, è attesa una crescita esponenziale del numero di Comunità energetiche.